L'opera in questione, pronta per la stampa prima dell'assassinio dell'autore Nello Rosselli il 10 giugno 1937, insieme al fratello Carlo a Bagnoles de l'Orne per ordine del governo fascista e tramite sicari dell'organizzazione francese dei cagoulards, viene finalmente pubblicata. La cura editoriale è stata affidata a Paolo Treves, e l'opera giunge dopo una serie di complesse vicende editoriali, completando la pubblicazione degli scritti di uno degli storici più significativi del nostro tempo.

Le qualità di Nello Rosselli, segnalate dal suo maestro Gaetano Salvemini come "diligenza meticolosa, consapevolezza della complessità del processo storico, serenità e umanità nei giudizi, ordine e chiarezza nella forma", sono presenti in questo lavoro, manifestandosi in una forma estremamente matura. Frutto di ricerche lunghe e accurate in archivi italiani e stranieri, l'opera conserva una vivacità e un calore insoliti, risolvendo in una chiara concretezza gli elementi eruditi e le analisi dettagliate.

Nell'introduzione di Walter Maturi, si sottolinea l'intuizione fondamentale su cui si basa la ricostruzione dei rapporti tra Piemonte e Inghilterra nel periodo dal Congresso di Vienna alla vigilia del 1848. Si osserva che la politica estera sabauda, più che uno sviluppo di un programma prestabilito, era una combinazione di forze esterne divergenti. Lo stato sabaudo non fu mai una semplice pedina o uno strumento passivo delle grandi potenze, ma una "forza vigile e attiva, molto abile nell'utilizzare le circostanze". Questo punto di vista sfata la visione teleologica della storia sabauda e del Risorgimento come separato dal contesto storico europeo, senza però annientare l'iniziativa diplomatica piemontese che si sviluppa attivamente per i propri scopi.

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