Il D-Day, 6 giugno 1944. Sono passati sessant'anni dal giorno in cui "la furia della democrazia alla riscossa", per usare una celebre espressione del generale Eisenhower, si scagliò contro il "male assoluto" del nazismo. A quelle giornate cruente e memorabili lo studioso americano Stephen E. Ambrose ha dedicato anni di ricerche attingendo alle testimonianze di oltre 1400 veterani americani, inglesi, canadesi, francesi e tedeschi. Uscito negli Stati Uniti nel 1994, anno del cinquantesimo anniversario dello sbarco, e divenuto subito un classico della storiografia, D-Day racconta con straordinaria passione il piano preparato per l'offensiva contro Hitler, le sofisticate strategie dell'intelligence americana per cogliere di sorpresa il nemico, ma soprattutto la storia epica di quegli uomini che furono chiamati ad improvvisarsi eroi per salvare l'Occidente dalla barbarie. Un libro di storia, un libro di guerra, ma anche un libro che seguendo le tracce lasciate dai protagonisti ne ricorda il coraggio, la paura e le sofferenze che meglio di qualsiasi evento riescono a conservarsi nella memoria di ognuno.