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Solo una volta ogni molti anni appare un romanzo la cui trama è così originale, l'atmosfera così autentica, i personaggi così vivi, da rimanere a lungo nella mente del lettore dopo aver finito l'ultima pagina. Gorky Park di Martin Cruz Smith è questo romanzo. Quando tre corpi mutilati vengono scoperti sotto una profonda coltre di neve al Gorky Park di Mosca, Arkady Renko, capo della squadra omicidi, giunto sul posto dopo un agente del KGB, il maggiore Pribluda, si rende subito conto che non si tratta di un delitto comune.
Nella sua qualità di capo della squadra omicidi di Mosca, i casi di cui si occupa Arkady sono tipicamente russi, vale a dire uguali dosi di vodka, gelosia, noia e disperazione. In genere, inoltre, il KGB lascia che Arkady se la sbrighi da solo; è sottinteso che il suo lavoro consiste nell'occuparsi di cadaveri di ordinaria amministrazione, mentre loro si occupano dei crimini politici. Ma ben presto Arkady comprende che queste tre vittime sconosciute sono al centro di un delitto singolare e spietato, solo apparentemente senza motivo.
Nonostante ogni sua mossa sia controllata dal KGB, lo sorprende il fatto che essi non vogliono prendersi la responsabilità delle indagini, soprattutto quando un detective di New York, ossessionato dal desiderio di vendicare una delle vittime di Gorky Park, colpisce Arkady quasi a morte e un potente uomo d'affari americano che si crogiola tranquillamente in una lussuosa sauna assieme alle alte sfere del Cremlino appare anch'egli implicato nel brutale assassinio. Ancor più sconcertante per Arkady si rivela l'interrogatorio di Irina, una dissidente che lavora come scenografa alla Mosfilm, uno dei più importanti studi cinematografici sovietici.
Arkady si innamora di lei, anche se sa di non potersi fidare di nessuno in un'indagine che tocca le più alte gerarchie del Partito. Nella società sovietica, Arkady rappresenta una vera e propria anomalia: troppo energico nella sua ricerca di giustizia, troppo intelligente per accettare il doppiogioco del Partito, troppo cinico per credere che in un mondo come questo ci sia un lieto fine per i tipi come lui, e troppo sensibile e sincero per evitare di innamorarsi anche quando appare chiaro che ne pagherà il fio.
Infine, Arkady è un investigatore troppo abile per non risolvere il triplice delitto di Gorky Park, anche se le conseguenze saranno per lui sconvolgenti e anche se la soluzione rivela sia nella società sovietica, sia in quella americana un livello di corruzione che mai avrebbe immaginato possibile. Il risultato è un libro di immensa originalità e potenza: un thriller, perché porta il lettore di capitolo in capitolo senza mai fargli capire quale potrà essere la conclusione; una struggente storia d'amore intorno a uno dei più ricchi e memorabili personaggi di questi anni, il detective Arkady; e infine un romanzo al di sopra di ogni categoria, così profondamente umano che il lettore non può fare a meno di seguire e partecipare fino in fondo al destino dei personaggi creati da Martin Cruz Smith.
Martin Cruz Smith
Gorky Park
Narrativa Club
Anno ediz | 1983 |
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Autore | |
Editore | |
Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 383 |