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Se l'Africa fu la culla dell'umanità e l'Asia la sede della sua gioventù, l'Europa fu una delle prime aree dove il genere umano raggiunse la maturità. Per millenni tribù nomadi, ma anche popolazioni che avevano già conseguito un importante sviluppo culturale e tecnico, arrivarono dall'Asia come una grande marea le cui onde più remote spingevano verso Occidente quelle più vicine. Fu così che, molto schematicamente, si popolò il piccolo continente che si estende dagli Urali all'Atlantico. Negli enormi boschi, nelle fertili pianure, nelle montagne che fornivano minerali e nei fiumi che permettevano di spostarsi, i futuri europei trovarono il loro habitat e la loro maniera di vivere. Prosperarono, decaddero, si mossero guerra, furono dominatori e dominati, e tra molteplici vicende e il passare del secoli costituirono comunità che furono il germe di stati e nazioni. Quasi estranei alle millenarie e sviluppate culture dell'Asia Meridionale, ne crearono una propria e, una volta esplorati mari e conquistati altri continenti, la esportarono e imposero ad altri popoli. La loro eredità è quello che oggi chiamiamo "mondo o civiltà occidentale". Grazie all'esperienza acquisita nel corso dei secoli, l'Europa sembra avere abbandonato un passato di guerre e conflitti, per avan- zare verso una sempre più pacifica integrazione tra le nazioni e gli stati che la compongono.
Anno ediz | 2006 |
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Autore | |
Editore | |
Legatura | Copertina rigida |
Pagine | 192 |