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Ce ne sono alcuni che hanno acceso la fantasia degli uomini da migliaia di anni, per la loro bellezza, il loro valore o la loro duttilità, cioè la proprietà di poter essere lavorati e trasformati in utensili o in armi; altri che invece non rivestono alcuna importanza neppure ai giorni nostri, quando quasi tutto ciò che offre il nostro pianeta viene utilizzato. Ce ne sono di preziosi e di comuni. Possono essere diffusi in ogni parte del globo o trovarsi localizzati in determinate e particolari regioni. A volte affiorano in superficie, o sono trascinati in minuscole particelle dalla corrente dei fiumi, altre bisogna scavare nel terreno, scendere a grandi profondità, prima di poterli estrarre dalle rocce che li contengono.
In un modo o nell'altro i minerali, uno dei tre grandi regni della Natura, hanno sempre interessato moltissimo gli uomini. Per lungo tempo sono stati considerati, in contrapposizione con il regno animale e vegetale, come qualcosa di statico e immutabile, di morto insomma. Poi la scienza ha saputo dimostrare che anch'essi, come le forme viventi, si sono sviluppati e modificati.
Gran parte della crosta terrestre, anzi l'ossatura stessa della Terra, è costituita da rocce le quali sono a loro volta aggregati di uno o più minerali. Una grande varietà di forme e di colori caratterizza le circa duemila specie conosciute, anche se in alcuni casi essi possono assumere forme geometriche perfette, caratteristiche, quali il cubo per la pirite, l'ottaedro per la magnetite, il prisma esagonale per il berillo, e così via.
Questi solidi sono detti cristalli ed è sotto questo aspetto che compaiono la maggior parte dei minerali rappresentati nel libro. Si è scoperto infatti, mediante i raggi X, che la regolarità della forma dei cristalli è una conseguenza della disposizione ordinata.
Anno ediz | 1978 |
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Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 128 |