Il nostro è tempo di enciclopedie. Se ne stampano, se ne studiano e se ne annunciano sempre di più. La pubblicità editoriale promette ogni giorno al lettore frastornato nuove enciclopedie, nuovi dizionari enciclopedici e biografici: pubblicazioni diverse, si dice, che spazzeranno via tutte le altre. Di volta in volta si mette in evidenza il numero delle "voci" o la loro ampiezza e validità in quanto testi; se ne esalta la peculiarità nazionale o continentale o universale.

Sembra che ogni nuova enciclopedia, di pochi o di molti volumi, sia finalmente la summa del sapere, il libro dei libri che tutti li contiene. Al punto che il lettore semplice potrebbe pensare che, fatta la spesa della nuova opera mirabolante, abbia chiuso per sempre il suo debito verso i libri, verso la cultura e che, anzi, egli potrebbe risarcirsi rivendendo tutti gli altri libri suoi e dei suoi congiunti. Tanto sono inutili. Scienza, arte, tecnica, letteratura, filosofia, sociologia: tutto si trova in dosi più o meno abbondanti nelle enciclopedie di nuovo tipo; che è poi sempre lo stesso. Invece noi, che abbiamo una lunga esperienza come editori di enciclopedie, non crediamo a queste cose. Noi continuiamo a pubblicare enciclopedie senza la presunzione di rendere nulli tutti gli altri libri. Al contrario pensiamo di integrarli.

In altri termini noi non presumiamo di chiudere nelle gabbie ben rilegate tutto il sapere, tutto lo scibile, e così rivolgerci poi ai lettori per annunciare: «ecco, abbiamo catturato il sapere, è tutto qua dentro, in gabbia, e adesso ve lo vendiamo a buon prezzo, alle migliori condizioni».

La nostra preoccupazione e il nostro impegno sono soltanto diretti allo scopo di costruire un oggetto utile, un oggetto di consultazione, uno strumento per semplificare il lavoro. Possiamo paragonare il nostro oggetto, la nostra enciclopedia, a una piccola calcolatrice elettronica, un oggetto che sappia rispondere rapidamente ai quesiti, alle domande che gli vengono rivolte e che sappia dare risposta ai dubbi, alle lacune di memoria o di informazione. E abbiamo avuto cura che le risposte risultino aggiornate, adeguatamente alla vita, allo sviluppo tecnologico, al crescente aumento degli organi di informazione, dei neologismi, e delle terminologie diffuse internazionalmente.

Tutta la nostra esperienza editoriale, accumulata in cinquanta anni di pubblicazioni divulgative di grande successo, è stata messa al servizio di una idea: rendere agile, semplice, sintetica la consultazione. Abbiamo creato Synthesis: l'enciclopedia pratica, efficiente e non presuntuosamente monumentale, ma al contrario maneggevole, leggera e veloce come una buona automobile utilitaria.

E ancora: Synthesis non è un mostro di sapere, è fatta a misura della mente dell'uomo di 1988, fatta per rispondere alle domande che la vita presenta all'uomo di oggi; è l'ultima verifica dello spirito che condusse Diderot e D'Alembert a pubblicare la Grande Enciclopedia del 1751, che segnò una svolta nella storia della cultura e anzi: nella storia dei popoli. Non ci piacciono le grandi frasi, gli slogans d'effetto. Se fosse possibile vorremmo poter discutere pacatamente con tutte le molte migliaia di lettori virtuali e potenziali, non per convincerli in anticipo, ma semplicemente per verificare insieme con loro la praticità e la opportunità di Synthesis.

Synthesis AZ Curcio
Enciclopedia delle lettere, delle scienze e delle arti
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