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Per rendere immediato il confronto tra ieri ed oggi, molte foto antiche, o semplicemente vecchie, sono affiancate da foto attuali, riprese dallo stesso punto di vista. Questo lavoro fotografico è stato particolarmente impegnativo, ed esaltante oltre che... pericoloso. Un tempo infatti il traffico era pressoché inesistente e quindi i fotografi si potevano piazzare anche in mezzo alla strada. Oggi invece si rischia grosso perché, spostandosi per allineare gli edifici come nella foto antica, ci si ritrova spesso in mezzo alle macchine in corsa, e allora bisogna tornare in quei posti "caldi" nelle "calde" domeniche di agosto, quando tutti sono al mare.
Anche le foto antiche hanno dato un gran daffare perché sono state sottoposte a "lifting" col computer per togliere macchie, sfocature, graffi ed in genere tutti quei difetti che le rendono poco leggibili. Questo lavoro viene condannato come "blasfemo" dagli archivisti puri, i quali però dovrebbero rispettare anche l'idea della maggior parte delle persone che vogliono vedere il «soggetto» della foto e non l'oggetto» foto, con contorni spesso indecifrabili per la presenza di albumina scolorita. Pertanto è certamente doveroso conservare le foto antiche così come ci sono pervenute, ma credo sia altrettanto doveroso mostrarle alla gente in modo chiaro e leggibile, dato che la tecnica moderna lo consente.
Vedere come era la città prima che noi nascessimo, o vedere come si vestiva la gente o come si spostava, è come vivere un attimo della vita dei nonni e degli avi. In questo modo riusciamo a "rubare" un tempo non nostro e questo esalta in modo inconscio la nostra vita e la dilata, procurando gradevolissime sensazioni.
Le vecchie foto, infatti, sanno stimolare ricordi sopiti o curiosità nuove ed inconscie, perché il passato ci affascina in modo straordinario trasmettendo l'emozione che viene dalla consapevolezza di vivere, dal trascorrere del tempo e dalla continuità della vita.
Anno ediz | 2003 |
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Autore | |
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Legatura | Copertina flessibile |
Pagine | 240 |
Collana |