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La stagione creativa di Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu tarda, breve, intensissima. Nei due estremi anni della sua vita (1955-57) non solamente mise insieme gli otto capitoli del Gattopardo, gli ultimi dei quali, a uscirgli dalla penna, furono il quinto e il sesto, composti nell'inverno tra il '56 e il '57, ma anche alcuni racconti e un lungo scritto di carattere autobiografico. Ogni lettore avveduto se ne accorgerà facilmente da sé: è chiaro comunque che le pagine raccolte nel presente volume non sono per nulla infèriori al romanzo, né come impegno, e neppure come valore. Tanto nelle novelle come nello scritto autobiografico é sempre l'autore del Gattopardo che ci
parla: con lo stesso stile, con la stessa voce. La mole minore è un accidente che non tocca la qualità. Il volume si apre con Il mattino di un mezzadro, che, dei tre racconti, è forse il più vicino come materia al Gattopardo Sebbene sia nato -
pare come capitolo iniziale di un nuovo romanzo che si sarebbe dovuto intitolare I gattini ciechi, regge ottimamente anche cosi, come cosa a se stante. Segue La gioia e la legge, un breve apologo, perfetto di tono e di misura. Ma il racconto più importante della raccolta é senza dubbio Lighea, il terzo, scritto nel 1956, dopo una gita che Giuseppe Tomasi di Lampedusa fece nell'agosto di quell'anno lungo la costa meridionale della Sicilia. Al centro della favola, al limite tra il reale e il surreale, si accampa un personaggio formidabile; il vecchio professor La Ciura, il quale, da giovane, conobbe l'amore della Sirena, e non poté poi gustare altro. La carica ideologica condensata in questo disperato vagheggiatore della Morte e del Nulla non è inferiore nemmeno a quella di cui è ricco il "principone" medesimo: il celebre Don Fabrizio Salina, oggi conosciuto in tutto il mondo.
Chiudono il libro I luoghi della mia prima infanzia. Furono scritti a partire dal giugno del '55, e sono importanti non soltanto perché rappresentano il primo tentativo di Tomasi di Lampedusa as a writer.. ma per l'inarrivabile grazia, quasi settecentesca, del loro dettato.. Buttati giù per uso privato, in commemorazione delle due case, parimenti perdute, nelle quali si svolse gran parte dell'infanzia dello. scrittore, questi Luoghi della mia prima infanzia sono, invece, un "pezzo" di prim'ordine; un abbozzo del gran romanzo che già urge alle porte della fantasia, è vero, ma insieme di più, molto di più.
I racconti di Tomasi di Lampedusa
Il mattino di un mezzadro
La gioia e la legge - Lighea
I luoghi della mia prima infanzia
Feltrinelli Economica
Anno ediz | 1982 |
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Autore | |
Editore | |
Legatura | Brossura |
Pagine | 132 |