Sostando un giorno del 1884 nello studio di un amico pittore, a Oscar Wilde si mozzò il fiato vedendo posare davanti al cavalletto un giovane modello dalle fattezze incantevoli. A distanza di sei anni, pubblicò un romanzo imperniato su un ritratto, uno dei più noti ritratti letterari della storia, quello di Dorian Gray. Già a cominciare dal nome non gli si può resistere, come ad Anna Karenina, o a Madame Bovary. Il suono del nome stesso incanta, conquista. E poi, a casa, il libro si divora. Che cosa si scoprirà del dipinto?

Nello sviluppo del racconto sembra regnare la funzione di un'arte tesa a sfidare anche la natura, ma che alla fine dalla natura stessa risulterà sconfitta. Crollerà, infine, all'improvviso, come una facciata trompe-l'oeil, cedendo alla natura che avrà il sopravvento, reclamerà quello che è suo. I critici si accanirono contro l'autore, individuandolo in quel Dorian che provava, tra l'altro, gusto a rovinare gentiluomini, davanti ai quali sapeva spalancare abissi di perversione. Ma quali? Forse gli abissi sognati e mai percorsi, non avendone il coraggio e la fantasia, dai suoi stessi censori? Che, colmi di rabbia e di aggressività, incolparono Oscar Wilde, spirito libero, della loro schiavitù al conformismo.

A poco più di un secolo dalla pubblicazione, avvenuta nel 1891, Il ritratto di Dorian Gray continua a catturare l'interesse del pubblico, intatto nel suo fascino, soprattutto presso i giovani, proprio come il protagonista. E se la vasta risonanza di cent'anni fa poteva trovare spiegazione nella morbosa curiosità dei contemporanei di Wilde, convinti che questi svelasse gli abissi della sua vita maledetta raccontando quella di Dorian, altro dev'essere, oggi, il segreto dell'eterna giovinezza del romanzo. Forse è solo una questione di titolo, tra i più musicali e accattivanti della letteratura di tutti i tempi. O forse è il bisogno di esorcizzare, con l'aiuto di una parabola esemplare, la tentazione di trasgredire e, insieme, la paura d'invecchiare.

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
di Oscar Wilde
Traduzione e presentazione di Nicoletta Della Casa Porta