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Llliade di Omero continua a cantare dal fondo dei secoli. Canta cinquantun giorni dell'ultimo anno di una guerra che porta, dopo un decennio, alla conquista e alla distruzione della città di Troia. Canta dei, uomini ed eroi, memorabili nell'ira e nell'ambizione, nell'audacia e nell'astuzia, nella vendetta e nella pietà, dentro i confini di un eterno campo di battaglia. Guidato dall'idea di adattare il testo per una lettura pubblica, Alessandro Baricco rilegge e riscrive l'Iliade di Omero come se dovessimo tornare là a Omero, nell'Iliade, a contemplare uno dei più maestosi paesaggi del nostro destino. Lavorando sulla traduzione di Maria Grazia Ciani, monta il materiale originario in un concertato di ventun voci (l'ultima è quella di Demòdoco, un aedo che, sulla scorta dell'Odissea e di altre fonti, narra la fine di Troia); i personaggi omerici sono chiamati in scena - gli dei lasciati sullo sfondo a raccontare, con voce vicinissima alla nostra, la loro storia di passioni e di sangue, la loro grande guerra, la loro grande avventura. "Non sono, questi, anni qualunque per leggere l'Iliade. O per riscriverla", come mi è accaduto di fare. Sono anni di guerra. E per quanto 'guerra' continui a sembrarmi un termine sbagliato per definire cosa sta accadendo nel mondo (un termine di comodo, direi), certo sono anni in cui una certa orgogliosa barbarie, per millenni collegata all'esperienza della guerra, è ridivenuta esperienza quotidiana."
Anno ediz | 2008 |
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Autore | |
Editore | |
Legatura | Copertina flessibile |
Pagine | 163 |