Sebbene spesso evitiamo di riflettere sulla nostra mortalità, è innegabile che siamo consapevoli della nostra condizione di esseri destinati a morire. Eppure, raramente si ha una comprensione scientifica approfondita su ciò che accade alla vita e all'universo in termini di fine esistenziale. Questo è il motivo per cui Chris Impey ha scelto di esplorare il tema della fine in tutti i suoi aspetti: dall'individuo al cosmo intero, nel suo libro "La fine di tutto". L'opera, intrisa di un tono umoristico, affronta un'ampia gamma di questioni, dalla possibilità dell'uomo di superare i limiti biologici, alla lotta evolutiva tra diversi organismi, fino al decadimento inevitabile del Sole e ai futuri destini cosmici.

Con la scusa di discutere del concetto di "fine", l'autore ci apre una finestra su vari aspetti sorprendenti e misteriosi del mondo naturale. In questa esplorazione, si toccano vari rami del sapere scientifico, che stanno contribuendo a delineare possibili scenari per il futuro della vita terrestre, delle galassie e dell'intero universo. Nel corso della narrazione, Impey ci offre anche una visione contemplativa di come potrebbe apparire l'universo in assenza della presenza umana. Il libro si configura quindi come un mix di aneddoti, considerazioni filosofiche e spunti psicologici, costituendo tanto un racconto avvincente di divulgazione scientifica quanto un'esercitazione intellettuale stimolante.