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Fine della seconda guerra mondiale: una ricca famiglia padana, i Rovianno, si scopre quasi all'improvviso in condizioni economiche precarie a causa di una serie di speculazioni e investimenti sbagliati.
Pietro Rovianno, il capo di casa, si reca in Messico, dove apre un albergo-clinica che, secondo le sue aspettative, dovrebbe ristabilire la ricchezza perduta. È da questi eventi che prende spunto la storia narrata da Annalisa Moncada, che segue le vicende avventurose, comiche, drammatiche, commoventi e paradossali della famiglia Rovianno fino agli anni Ottanta. La trama si concentra su quattro figli – Jacopo, Dandalo, Marta, Valentino – nella loro ricerca di un senso per la propria vita, per il proprio percorso e, soprattutto, per la comprensione di sé stessi. Le loro esperienze si snodano tra l'Italia e il Messico, tra la nostalgia per il paese d'origine e l'entusiasmo che spesso, un nuovo mondo è in grado di offrire.
Si susseguono amori felici e infelici, leciti e illeciti, speranze entusiasmanti e delusioni devastanti, l'attaccamento ai valori di una tradizione che non si vuole abbandonare e il desiderio di esplorare nuove realtà. La storia è narrata con una squisita sensibilità e abilità nel descrivere i sentimenti e nel ricreare atmosfere, componendosi come un mosaico, tessera dopo tessera. Una saga familiare di forti passioni, osservata con ironia, partecipazione e commozione; una narrazione che promette di catturare e affascinare i lettori più esigenti.
Annalisa Moncada
Se stavano a casa era meglio
Rizzoli
Anno ediz | 1990 |
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Autore | |
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Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 232 |