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Questa seconda parte della storia dell'U.R.S.S. si apre con l'epoca che vide sul trono degli zar Pietro il Grande. «Quando - scrive Voltaire - verso l'inizio del secolo lo zar Pietro gettava le basi di Pietroburgo, o piuttosto del suo impero, nessuno ne prevedeva la fortuna. Chiunque, a quel tempo, avesse immaginato che un sovrano della Russia avrebbe potuto lanciare le sue flotte vittoriose sui Dardanelli, cacciare da quattro province i turchi, dominare sul Mar Nero, fondare la più fulgida corte europea, far fiorire, tra le guerre, tutte le arti, chiunque lo avesse affermato sarebbe passato per pazzo ». Sulle basi gettate da Pietro si sviluppa invece lo Stato russo. Ma in quello Stato grandioso, dove enormi sono le disuguaglianze sociali e dove il problema della terra diviene sempre più acuto, l'eco della Grande Rivoluzione viene subito raccolta. I fermenti di libertà, già vivi sotto Caterina II ed esplosi violenti nella rivolta dei decabristi all'avvento al trono di Nicola I, trovano sempre nuovo alimento negli spiriti migliori della cultura russa e nelle stesse masse popolari nella seconda metà del secolo scorso. Sarà agli inizi del nuovo secolo che queste contraddizioni della società russa, tanto a lungo maturate, esploderanno in tutta la loro gravità.
Anno ediz | 1953 |
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Legatura | Copertina flessibile |
Pagine | 543 |