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Tre millenni di storia, dal 3500 al 500 a. C. circa (cioè dalla "rivoluzione urbana" alla costituzione dell'impero persiano), per un'area immensa e dai confini non sempre certi: precisi a Ovest (Mediterraneo e Mar Nero), sfumati e profondi a Nord (Caucaso, steppe centro-asiatiche) e a Sud (Deserto Arabico), più aperti a Est (Altopiano Iranico, Golfo Persico).
Da Uruk a Ebla, dall'impero di Akkad ai Sumeri, da Hammurabi agli Hittiti, fino agli Assiri, ai Caldei, ai Medi e ai Persiani, le civiltà mesopotamiche rappresentano un campo storiografico "di frontiera": di molti di questi popoli si era persa ogni memoria, non soltanto delle vicende e dei tratti culturali ma persino delle loro lingue, delle loro scritture e del loro nome.
La loro riscoperta costituisce uno dei maggiori ampliamenti delle conoscenze storiche moderne, un fenomeno che non si è per nulla esaurito e che anzi continua a proporre a ritmo serrato scoperte che impongono la riscrittura - o consentono la prima scrittura di fasi fondamentali dell'intera storia umana.
Anno ediz | 2004 |
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Legatura | Copertina rigida |
Pagine | 761 |