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Agli antipodi del mondo, in Nuova Zelanda, l'irlandese Paddy Cleary conduce una vita grigia e insicura. Ha sposato Fiona, una donna chiacchierata figlia di un notabile locale, emarginata dalla società per la sua intelligenza spregiudicata e la sua vita anticonformista. Paddy e Fiona hanno avuto molti figli, forse troppi per le loro possibilità. Giunge loro in soccorso Mary Cleary, sorella di Paddy, nubile e ricchissima. Ha vasti possedimenti in Australia, dove i Cleary troveranno finalmente spazio sufficiente e, soprattutto, un avvenire sicuro.
Il romanzo prende avvio con l'arrivo della famiglia a Drogheda, dove la vecchia e orgogliosa Mary vive in una splendida casa al centro di una immensa fattoria. La piccola Meggie ha quattro anni. A lei si aggancia subito il filo conduttore della storia, allacciando a sua volta l'affascinante figura di Padre Ralph, il parroco cattolico amico di zia Mary, che per la bambina rivela presto una particolare predilizione.
Col trascorrere degli anni, fatti e misfatti si affastellano, scompaiono Paddy e zia Mary, Meggie è una giovane donna di coinvolgente bellezza, chiusa nel suo ostinato amore per Ralph, e Ralph è ai vertici della carriera ecclesiastica: divide la sua vita fra Roma e l'Australia. Meggie è la sua dannazione e la sua vita da cui non lo distolgono neppure i grandi eventi internazionali culminati con la terribile guerra degli Anni Quaranta.
Tre generazioni di donne costruiscono la splendida vicenda di questo libro: Fiona, Meggie e sua figlia Justine. Mezzo secolo di amarezze e di trionfi, fra le greggi di Drogheda e i palazzi vaticani, fra i margini e il cuore del mondo, dove l'animo umano si esprime con uguale intensità e le passioni non sembrano avere mai fine.
Colleen McCullough
Uccelli di rovo
Anno ediz | 1984 |
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Autore | |
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Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 537 |