€115.00
A ripercorrere la vicenda artistica di Aldo Borgonzoni qualcuno potrebbe stupirsi che egli non sia diventato scultore. La sua formazione a Medicina, infatti, ce lo mostra intento a raccogliere sassi, sui quali cominciava ad esercitare la sua fantasia, dato che, come egli stesso annota in alcuni appunti: «vedevo nei sassi delle forme strane che mi emozionavano e mi facevano pensare ad animali, a volti grotteschi, a maschere>>. Proprio dalla raccolta dei sassi, che talvolta bagnava («Io raccoglievo sassi e mia madre non capiva il significato di questa mia mania; ne riempivo degli scatoloni e a volte li portavo all'aperto, li bagnavo con acqua e così abbagliavano di luce e mi piacevano ancora di più»), scaturisce tutta la creatività di Borgonzoni, che avvia il suo cammino nell'arte sul piede ludico («mancandomi la possibilità di avere dei giocattoli, il sasso per me è diventato il gioco»), secondo quei dettati del profondo che, appunto, ricongiungono il far arte al gioco. Ma se i sassi lo eccitavano e affascinavano per le loro forme fertili di associazioni, ciò che a lui maggiormente interessava era la possibilità di far scaturire da loro luci e colori, come rivela il gesto di bagnarli, gesto che infatti li faceva risplendere di riflessi luminosi, ma che non li colorava a sufficienza, secondo quanto già il suo innato istinto di colorista
cominciava a richiedere. Come Borgonzoni soddisfece questa esigenza di colore, è lui stesso a raccontarlo negli appunti da cui ho già attinto: «Da quando facevo la terza elementare, mia madre per tenermi impegnato mi mise a fattorino da un falegname di Medicina, un certo Dall'Olio, ed io alla sera di nascosto mi portavo a casa dei barattolini di quella vernice che lui usava per verniciare le porte, le finestre, gli infissi. I sassi, immersi in queste vernici ed essiccati al sole, davano l'impressione di ceramiche, di manufatti». È così che Borgonzoni istintivamente dichiara la sua natura di pittore, quella natura che, da emiliano intriso di folate di colorismo veneto, in seguito assecondato nelle sue tele, gli ha fatto sentire l'esigenza di dipingere i sassi trouvés, per aiutarli a prendere le sembianze in essi nascoste e che solo lui vedeva e nel contempo per dotarli di quei colori che mancavano loro.
Giorgio Di Genova
Borgonzoni
L'informazione: le maschere del potere
Galleria del Circolo Artistico «Iterarte» - Bologna 2-14 marzo 1991
Edizioni BORA
Anno ediz | 1991 |
---|---|
Autore | |
Editore | |
Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 109 |