Nell'anno 1271 un giovane diciassettenne della famiglia mercantile dei Polo salpa da Venezia alla volta dell'Estremo Oriente, come membro di una missione inviata dal papa al grande imperatore dei Tartari Cubilai Khan. La spedizione condotta lungo gli impervi itinerari dell'Asia medievale fino alla remota Cambaluc (Pechino) si protrae per venticinque anni, fra peripezie e successi personali del giovane, assurto al ruolo di consigliere e inviato speciale del Gran Khan. Ma di essa non ci sarebbe giunta forse notizia alcuna, se qualche tempo dopo il suo ritorno l'ormai ricco e famoso Marco Polo non fosse stato catturato in battaglia navale dai Genovesi e rinchiuso in carcere. Qui rivà con il pensiero al suo eccezionale passato, le sue memorie si condensano in un flusso di immagini e di parole, schiudendo all'immaginazione di un fortuito compagno di prigionia (che se ne farà relatore) gli sconfinati orizzonti, le meraviglie, le ricchezze, i costumi, le singolarità prodigiose delle contrade d'Oriente. Nasce così la grande epopea geografica del "Milione," uno dei libri più originali della civiltà europea, destinato ad alimentare nei secoli le fantasie dei sognatori e la creatività degli artisti non meno che la concreta curiosità dei mercanti e l'interesse degli esploratori: un libro che ha aperto all'Occidente la conoscenza del mondo diverso ma anch'esso civile vivente al di là delle mitiche frontiere ove si pensava non esistessero che solitudine e mostri; e che non cessa di trasmettere nel tempo il gusto e l'attrattiva dell'ignoto, la gioia dell'avventura, lo stupore esaltante della scoperta.
INTRODUZIONE E NOTE DI MARCELLO CICCUTO CON UN SAGGIO DI ANTHONY BURGESS