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Il mobile del settecento

Il mobile del settecento

180.00

Il volume esamina la ricchezza e la varietà del mobile settecentesco, da stili come il Rococò e il Neoclassico a tecniche e materiali diversi. Copre centri di produzione italiani ed europei, spiegando le tecniche di fabbricazione e decorazione e citando ebanisti notevoli. Il libro si conclude con un focus sugli ambienti originali, integrando il mobile nel contesto artistico e del gusto dell'epoca. Offre un'analisi organica e consultabile, utile sia per la lettura che per la consultazione rapida.

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Due parole sull'autore

Descrizione

'Materia' dalle molte forme e dalle infinite sfaccettature, il mobile del Settecento è trattato in questo volume proprio nell'estrema ricchezza e nella molteplicità dei suoi aspetti, con un'attenzione al particolare che risulta sempre misuratamente contenuta nella comprensione generale. La varietà degli stili che spaziano dalle eleganti mosse del Rococò alle severe forme neoclassiche, dalle curiosità 'esotiche' alle prime rivisitazioni del passato si intreccia in questo modo con le diverse interpretazioni nazionali e regionali e si fonde organicamente con la varietà delle tipologie e delle tecniche in un sistema di 'scatole cinesi' perfettamente in sintonia con lo spirito del tempo.

Per ogni centro di produzione, italiano ed europeo, sono analizzate le diverse forme, dal trumeau veneziano al kast olandese, dalla commode e dal secrétaire francese al tallboy britannico, sono illustrate le tecniche di fabbricazione e di decorazione dalla lacca povera alla marqueterie, dalle applicazioni in metallo o porcellana agli intarsi Boulle, e sono documentati i nomi dei più importanti ebanisti e artigiani in una struttura espositiva chiara e semplice, organicamente suddivisa in capitoli, in modo da offrire, al tempo stesso, un'interessante lettura e una facile e rapida consultazione.

Conclude il volume un capitolo dedicato agli ambienti che 'restituisce' il mobile alla sua originaria collocazione, ricreando non solo l'immagine unitaria degli arredi settecenteschi, ma rapportando anche l'arredo al più vasto panorama del gusto e delle arti dell'epoca.

Andrea Disertori
Andreina Griseri
Massimo Griffo
Anna M. Necchi Disertori
Alessandra Ponte
Il mobile del settecento
Quinta edizione
DEAGOSTINI

Informazioni aggiuntive

Anno ediz

1994

Autore

, , , ,

Editore

Legatura

Copertina rigida con sovracoperta

Pagine

319

Alessandra Ponte, laureata presso lo I.U.A.V. (Istituto Universitario di Architettura di Venezia), ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Architettura presso la stessa università; i suoi studi sono indirizzati in particolare alla storia della casa; ha partecipato alla realizzazione della mostra "Il progetto domestico" allestita alla Triennale di Milano; collabora a varie riviste italiane ed estere.
Andrea Disertori, laureato al Politecnico di Milano, è stato per alcuni anni collaboratore dell'architetto Giovanni Muzio, si è occupato anche di prefabbricazione e ha svolto attività didattica alla Facoltà di Ingegneria di Milano. Accanto all'attività di architetto si è dedicato alla scenografia cinematografica e televisiva, al design, all'illustrazione del libro. Come saggista ha al suo attivo oltre dieci libri di architettura, arredamento, antiquariato, modernariato e grafica. Su questi argomenti ha scritto alcune centinaia di articoli su diversi periodici.
Andreina Griseri, professore ordinario di Storia dell'Arte Moderna alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, ha orientato la propria ricerca sui significati diramati del Gotico Internazionale ("Jaquerio e il realismo gotico, 1965"), su problemi di revisione filologica (in "Paragone", la rivista di Roberto Longhi) e sul tema della convergenza delle arti nel Seicento e Settecento (cataloghi delle mostre "Il Settecento a Roma", Roma, 1959; "Mostra del Barocco Piemontese", Torino, 1963; "Rami incisi dell'Archivio di Corte", Torino, 1981). Un nucleo significativo di risultati si ritrova nelle "Metamorfosi del Barocco" (1967) e nei successivi contributi per "l'Arcadia e l'unità delle arti" in "Storia dell'Arte Einaudi" (1981).
Anna Maria Necchi Disertori ha compiuto studi artistici a Milano, dove svolge attività di insegnamento in questa disciplina. Ha al suo attivo oltre dieci libri di architettura, arredamento, antiquariato, modernariato e grafica e collabora su questi argomenti a diversi periodici. È stilista di complementi di arredamento in lana e altri materiali.
Massimo Griffo, laureato in legge, giornalista, romanziere e antiquario, è consigliere nazionale della F.I.M.A. (Federazione Italiana Mercanti d'Arte) e membro della C.I.N.O.A. (Confédération Internationale des Négociants en Oeuvres d'Art). Per l'Istituto Geografico De Agostini ha curato l'edizione italiana del volume "Falso o autentico?" (1987). Collabora assiduamente al "Giornale" e al mensile "Atlante".
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