Elizabeth, che lavora in una galleria d'arte, è molto romantica per natura e molto bella per nascita. Adora la poesia, si commuove davanti alle grandi opere d'arte e ha un invidiabile, originalissimo senso dello stile. È divorziata, sicura di sé, ha molti amici e corteggiatori. Incontra John, un agente di borsa, distante e misterioso. Suo malgrado, Elizabeth si sente subito attratta da lui, come per una scintilla, come per una rivelazione. Nasce una relazione intensamente appassionata fra queste due persone, le quali, allo scopo di conoscersi tra loro e di conoscere se stesse, osano avventurarsi nei territori inesplorati delle proprie emozioni, della loro sensualità e della loro sessualità, per nove settimane e mezzo. È la perdita di sé nell'amore, la sottomissione totale e completa, la rinuncia a vivere per sé accettando di essere solo per l'altro. Ma qual è il prezzo dell'estasi, del piacere assoluto, di una felicità che è tortura, prigionia, schiavitù? Può ancora accadere una storia così, oggi, tra gente che ha il volto delle persone normali, in una limpida e indaffarata Manhattan? Basteranno nove settimane e mezzo per portare a compimento la distruzione di una persona o l'edificazione della sua santità, per percorrere sino in fondo tutte le tappe dell'iniziazione erotica o, viceversa, per scoprire il valore dei sentimenti? La risposta è in un romanzo provocatorio, che è insieme. un'esaltazione e un atto d'accusa dell'ideologia del piacere, e nel film che ne è stato tratto e di cui tutto
il mondo già parla. Da questo romanzo l'omonimo film di Adrian Lyne con Michey Rourke e Kim Basinger presentato dalla Artisti Associati.