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Piemonte. Al piè dei monti: una geografia fortificata, una schiera di alte sentinelle, un arco sotto la cui protezione si affina l'abilità di vivere. Qui sono presenti la necessità di dimostrare un'elevata immagine sociale, l'imperativo di ognuno di rimanere al proprio posto e l'orgoglio di servire, ovviamente estraneo a qualsiasi tendenza servile.
È la regione dove piegarsi e creare, e continuare a creare, rappresenta il vero imperativo. Ecco il destino: Automobili e vino, romanzi e opinioni, idee e bignè, stoffe e borsalini, barocco e "arte povera". In tutto il Piemonte prevale l'etica del lavoro. Ovunque, nel lavoro, si richiede la tranquillità e l'equilibrio che solamente il dovere compiuto sa fornire.
Rigore e fantasia: In Piemonte si trova una fusione di rigore e creatività, originalità e stravaganza. Ci sono le audacie di un Antonelli, le avventure immaginarie di automobili firmate da Pininfarina o Bertone, le acrobazie architettoniche di Mollino, i segreti o piuttosto gli elementi aerospaziali misconosciuti prodotti nel Cuneese, la moda eterna, il linguaggio, il dialetto, un carosello di emozioni, colori e scintille ironiche e autoironiche.
Torino, la città-patria: Un mondo che ruota attorno a Torino, con la Mole che agisce come una bussola, orientando e guidando il percorso. Ma anche fuori dai confini, oltre la "capitale", non ci si sente secondari, né fratelli minori, né piccole vedette geografiche.
Le città: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli. Ogni capoluogo è un vessillo, un'identità chiara, una storia che nel corso dei secoli si nutre, divenendo un punto di riferimento, una lezione di vita. L'orgoglio di essere autonomi. Sovrani, non sudditi.
Anno ediz | 2001 |
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Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 144 |