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James M. Cain ha scritto «Il postino bussa sempre due volte», un grande romanzo; poi «Serenata», un grandissimo romanzo. Da qui la sua vena, che aveva segnato il culmine dell'ascesa, non è andata più innanzi, egli è rimasto come sbalordito a guardare la vetta eccelsa che aveva raggiunto. «Mildred Pierce» e i romanzi brevi sono un ripiegamento. Cain ha voluto, come già gli altri americani, da Faulkner a Caldwell, a Steinbeck, formare in Serenata una storia dove le necessità della narrazione psicologica fossero completamente nascoste tra le pieghe di un verismo inaudito. Ci è riuscito, e come!, e ha battuto tutti gli altri narratori americani, scrivendo il più grande romanzo di questo genere; ma ha condannato anche se stesso, perché difficilmente potrà superarsi. Per il suo scopo Cain ha dovuto utilizzare tutte le risorse della tecnica del raccontare veristico-psicologico e ci ha dato una narrazione terribilmente «hot-boiled», cioè sconcertante, come la definiscono i critici americani. Ma che mano! Che mestiere da far tremare i polsi! Paragonatelo a un chirurgo che nella carne viva scava, scava e trova marcio, ancora marcio e sa che ancora scavando ed asportando resterà nulla e in fondo c'è la morte. E tuttavia ciò è bello, perché la vera bellezza ha dentro di sé il terrore.
Il dramma è lineare e complesso. La storia si impernia su d'un baritono ed una giovanissima prostituta indiana di Città del Messico. La ragazza è una creatura che per atavica ed incoscia saggezza sa strappare dalle vane apparenze la verità unica ed immutabile: e da questo piccolo animale l'invertito apprende, non solo il valore della musica che gli destinava Winston Hawes ma anche la freddezza invariabile delle leggi della natura. Ciò che egli mai avrebbe presentito, ciò che nessun medico o scienziato mai gli avrebbe rivelato, il perché egli aveva perso la sua voce, ora è una miserabile muchacha indiana che glielo svela, ed egli apprende come tutta la sua vitalità ritorni dall'amplesso naturale e quanto possa una donna per un uomo. Gide è sbarcato in America e ha conquistato tutta una classe di scrittori i quali con lui penseranno che si debba vivere nel presente, annullare il passato e non credere nella conseguenza dell'atto umano: ma per il resto, Gide è stato sconfitto. In «Serenata», pur nella sua terribile e fangosa brutalità, Cain alza un inno alla necessità che l'uomo ha della donna, arrivando all'opposto delle conclusioni di Coridon, sebbene sia anch'egli partito da Gide. Ed è questo che fa di «Serenata» un capolavoro.
Serenata
Romanzo di James M. Cain
Jandi Sapi
Milano Roma
Anno ediz | 1945 |
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Autore | |
Editore | |
Legatura | Copertina flessibile |
Pagine | 276 |