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Il 12 marzo 1610 Galileo Galilei, uno studioso fino a quel momento noto soprattutto per la sua competenza nella costruzione di lenti molto potenti, då alle stampe 550 copie di un testo piuttosto breve, scritto nel giro di poche settimane: ancora prima di averle terminate, comunica al mondo le osservazioni compiute con il suo cannocchiale. I risultati sono sbalorditivi: la Luna non è liscia e composta di materia celeste, ma rugosa, con montagne, avvallamenti e crateri. E Giove ha quattro lune, che Galilei battezza "Astri medicei", in onore di Cosimo II de' Medici, cui l'opera viene dedicata. Le quattro lune di Giove ruotano intorno al pianeta. Non è detto, dunque, che l'ipotesi di Copernico- una Terra che gira intorno al Sole non sia altro che una pericolosa bizzarria matematica; soprattutto, quello che Galileo vede mette in discussione - e poi farà crollare-l'intera visione aristotelico-tolemaica di una Terra al centro di ogni cosa. Queste poche pagine dense di osservazioni e di disegni segnano l'inizio della modernità.
Galileo Galilei
SIDEREUS NUNCIUS
Prefazione di Massimo Piattelli Palmarini
Anno ediz | 2010 |
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Autore | |
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Legatura | Brossura |
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Pagine | 118 |