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Come per tutti i classici, anche per questo libro vale il principio della vicinanza a noi e della distanza da noi. La vicinanza sta nelle domande dal filosofo, la distanza sta poste nella convinzione di poter dirimere una questione sulla quale noi oggi ci siamo, almeno provvisoriamente, arresi. Il Dialogo tra un fi losofo, un giudco e un cristiano è un testo che nasce nella sconfitta: nell'estate del 1140 le opinioni di Abelardo vengono condannate come eretiche. Il filosofo, che in quel momento si trovava nell'abbazia di Cluny, viene raggiunto dalla notizia della scomunica e dall'ordine di chiudersi e isolarsi per riflettere sull'origine della propria eresia. E in questo contesto che nasce il Dialoge, in un ripiegamento che è anche, allo stesso tempo, il tentativo di trasformare quella condizione in una risorsa. Una condizione che ha bisogno di ritrovare il significato della discussione, nella convinzione che solamente nel confron to sia possibile costruire un ragionamento autentico e duraturo.
Pietro Abelardo
DIALOGO TRA UN FILOSOFO, UN GIUDEO E UN CRISTIANO
Prefazione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri
Anno ediz | 2010 |
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Legatura | Brossura |
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Pagine | 137 |