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Sebbene io mi consideri un solista, ho sempre pensato che bisogna sapere imparare anche dagli altri ed accoglierne le idee senza pregiudizi, guardando le cose da un punto di osservazione diverso da quello che ci è consueto. Se questo vale nel mio campo, quello dell'imprenditoria, dove lavoro a contatto con persone a cui chiedo di saper gestire un progetto, guidare un team, prendere decisioni ed io con loro, ancor di più, penso, vale nel campo dell'arte, perché un confronto tra artisti porta innegabilmente alla comunicazione, alla riflessione sulle infinite modalità dell'arte e sui linguaggi attraverso i quali essa si propaga. Che cosa mi aspetto, infatti, da un artista? Principalmente due cose: la prima è una grande capacità di comunicare, coinvolgere, suscitare emozioni. La seconda, non meno importante, è la capacità di apprendere dagli altri e di confrontarsi, perché questo vuole dire aprirsi al mondo, rinnovare la propria creatività e alimentare la propria curiosità. L'esperienza dei nostri "Confronti da Museo" - nel cui ambito vengono messi in rapporto dialettico più artisti - conferma questa mia convinzione. Proporre confronti tra più artisti vuole dire infatti offrire al pubblico un evento espositivo stimolante che pone il visitatore nella posizione del collezionista che saggia la propria sensibilità estetica nel confronto fra più artisti. In questo caso tre artisti - uno scultore, un operatore estetico ed un pittore che, seppur accomunati dallo stesso decennio di nascita, sono molto diversi tra loro per linguaggio e stile. C'è, a mio avviso, anche nel mondo artistico, una certa carenza di comunicazione; pochi sono i tentativi di discussione e di confronto dei rispettivi lavori. Ebbene, a proposito della nostra formula "Confronti da Museo", mi piace pensare che essa possa costituire un significativo strumento per scardinare, o almeno per tentare di indebolire, la tanto radicata quanto condizionante difficoltà di comunicazione esistente tra gli artisti. Questo è un merito nostro, ma maggiormente è un merito di quegli artisti che hanno di buon grado aderito al nostro invito, esponendo qui sì da solisti, ma ognuno ascoltando gli altri e dagli altri facendosi ascoltare. Qui, nel nostro Museo, c'è dunque la possibilità di confrontarsi per arricchirsi ed arricchire nello stesso tempo l'arte nella sua poliedricità.
MUSEO D'ARTE DELLE GENERAZIONI ITALIANE DEL 900 G. BARGELLINI
PIEVE DI CENTO BOLOGNA
CONFRONTI DA MUSEO
De Sanctis De Simone Pasotto Tre artisti della Generazione anni Trenta
EDIZIONI BORA
Anno ediz | 2003 |
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Editore | |
Autore | |
Legatura | Copertina rigida con sovracoperta |
Pagine | 158 |